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Necessità del mito

Dal 20 al 27 luglio 2014 a Lerici - Tellaro - San Terenzo si è tenuto
MYTHOSLOGOS
1ª Rassegna sulla sapienza, la filosofia, l'arte e la cultura dell'antichità greco-romana
sotto la direzione artistica di Angelo Tonelli

In questa occasione, ho partecipato al Simposio: Il mito greco nella psicoanalisi con l'intervento che segue:

Lerici, 23 luglio 2014

Necessità del mito

 

La psicoanalisi si interessa e si interroga sul mito perché si occupa, come dice il nome stesso, della psiche dell'uomo.

E nel far questo, scoprendo quanto la psiche umana sia profondamente intrisa dei contenuti e delle forme del pensiero mitico, non può fare a meno di occuparsi del mito.

Prima di proseguire voglio definire cosa intendo con pensiero mitico.

Il mito è il primo dirsi dell'uomo nella parola. Certamente esisteva un pensiero mitico pre-verbale legato alle immagini: ce ne rendiamo conto quando guardiamo le raffigurazioni incise o dipinte sulle pareti delle grotte paleolitiche, ma di questo pensiero per immagini conosciamo ben poco.

Il mito di cui ci occupiamo ha le sue origini quando l'uomo incomincia a parlare e con la parola cerca di dare a sé e agli altri uomini del suo gruppo, una spiegazione dei modi e della cause del suo esserci, e dell'esserci di tutto ciò che lo circonda, dalla terra al cielo.

In quel momento, quando l'uomo, traendole dal suo stesso inconscio, comincia a raccontare storie sull’origine della famiglia, della tribù, degli animali e del mondo, ecco che nasce il mito, sia appunto che si tratti di miti antropogonici, dove si tratta della nascita dell'uomo, sia che si tratti di miti cosmogonici, dove si tratta della nascita del mondo.

Dal suo primo manifestarsi, come proiezione dall’interno verso l’esterno, il mito mostra quindi la sua funzione ordinatrice. Con il mito l'uomo dà ordine al mondo caotico che lo circonda, distingue le cause dagli effetti, definisce i compiti, costruisce parentele e significati.

Per comprendere questo basta pensare all'operazione che noi tutti facciamo quando dobbiamo raccontare pezzi e momenti della nostra vita, oppure quando andiamo a riguardare le foto di famiglia, l'album dei genitori o dei nostri nonni. Quando ci rechiamo in un museo e ci curviamo a guardare i manufatti di una civiltà scomparsa. In tutti quei momenti cerchiamo di ordinare la nostra vita individuale in una rete di relazioni, di significati, di cause... Ci interroghiamo sul prima, sul passato, per comprendere il presente e prepararci al futuro.

Con tutte queste attività costruiamo una mappa mentale dove noi siamo collocati. È una mappa spazio-temporale dove possiamo vedere che siamo nati quel giorno particolare, di quell'anno preciso, in quella determinata città. E siamo nati da certe determinate persone e così via. E negli anni a venire celebreremo quel giorno, quello spazio e quel tempo dove si è verificato quell'evento, così importante per noi, che è stato il nostro venire al mondo. Un evento così importante che passeremo la vita a cercare di inserirlo in un contesto di senso e per far questo cercheremo di trasformare la vita in un discorso sulla vita, sulla nostra vita, cioè, cercheremo di fare Logos intorno al nostro Mythos personale.

E badate bene, che importa poi se quel bullo che da adolescenti abbiamo sconfitto e deriso con l'astuzia, non era poi così grande e forte, "il doppio di noi"! Che importa se non aveva un solo occhio come Polifemo! Importa che noi, in quel tempo, lo abbiamo visto enorme, incombente sopra di noi, come un Golia! Importa che ancora così noi oggi lo ricordiamo! E importa che come Odisseo, oppure Davide, il nostro "multiforme ingegno" ha avuto la meglio sulla forza bruta.

Così ci ricorderemo delle nostre imprese, delle nostre vittorie e delle nostre sconfitte, e le racconteremo ai nostri amici ed ai nostri discendenti. E quelle storie, che quando le vivevamo ci apparivano confuse ed insensate, splenderanno per noi e per chi li ascolterà dalle nostre labbra, come le imprese di Achille oppure i viaggi di Odisseo.

Questo è il mito, questo è fare mito, ancora oggi.


Testo completo della conferenza disponibile in Archivio



Aphrodite, Pan e Eros
100 a.C., Delos, Museo Archeologico di Atene